Stephen Dobbie, questo amore durerà per sempre

In quale categoria collocoreste un calciatore che, dopo un inizio difficile di carrierà, fa un passetto indietro nella scala gerarchica del calcio, esplode, spicca il volo verso campionati più importanti e poi termina la carriera dove è esploso?
Per noi è romanticismo calcistico allo stato puro. Tanto da meritarsi una statua fuori da Palmerston Park, lo stadio del Queen of the South.
Inizio difficile, poi il Dumbarton…

Stephen Dobbie nasce a Glasgow il 5 dicembre 1982 e cresce a Barlanark, distretto a est della città.
Iniziò la sua carriera negli Hearts, ma nel 2000, all’età di 18 anni passò ai Rangers, la sua squadra del cuore fin dalla nascita. Nonostante si dimostrò molto profilico con la squadra riserve, non riuscì mai a debuttare in prima squadra, ma venne mandato in prestito alla squadra australiana Northern Spirit.
Venne poi ceduto a titolo definitivo all’Hibernian, dove in una stagione e mezza in Premier League realizzò 7 gol (solo 2 dei quali in campionato) e venne ceduto al St Johnstone, che all’epoca militava in First Division (l’attuale Championship). Anche a McDiarmid Park non riescì a sfondare, con appena 7 gol in una stagione e mezza.
Nella stagione 2006/07, il primo barlume di luce, con il prestito al Dumbarton in Third Division (l’attuale League Two), dove realizzò 11 gol in 18 presenze nella prima parte della stagione. Non male…
Il Re del Sud

Le sue prestazioni ai Sons non passarono inosservate e Stephen il 5 gennaio 2007 ricevette nuovamente una chiamata dalla First Division, questa volta da parte del Queen of the South.
Dobbie debuttò il giorno successivo nel terzo turno di Scottish Cup a Dens Park contro il Dundee (1-1), mentre nel replay di 10 giorni più tardi in casa realizzò i suoi primi due gol per il club di Dumfries, permettendo poi ai Doonhamers di vincere ai calci di rigori. In questa prima stagione, Stephen altre due doppiette: la prima in campionato contro il Partick Thistle (4-3), la seconda nel quarto turno di Scottish Cup contro il Cowdenbeath (2-0), mentre ai quarti di finale la sua rete non permette di battere l’Hibernian, suo ex club (1-2). In questa prima stagione comunque, il suo bottino parla di 12 gol in 21 partite.
Ma il meglio deve ancora venire: nella stagione 2007/08, oltre ad aver realizzato la prima tripletta in maglia biancoblu in casa del Greenock Morton, il Queen of the South realizzò una splendida “Cup run” in Scottish Cup. 5-0 al Peterhead al terzo turno (doppietta di Dobbie), 4-0 al Linlithgow Rose nel quarto turno (gol di Dobbie), 2-0 al Greenock Morton al quinto turno, 2-0 al Dundee nei quarti di finale (gol di Dobbie) e storico 4-3 all’Aberdeen in semifinale, con Dobbie che dovette abbandonare il campo a fine primo tempo per infortunio. Nella finale contro i “suoi” Rangers, Dobbie non riuscì a segnare nel 3-2 che purtroppo condannò il Queens alla sconfitta nell’unica finale di Scottish Cup della sua storia.
Ma, nonostante questo, la stagione del Queen of the South restò indimenticabile. Esattamente come per il suo cannoniere principe, che in quella stagione realizzò 20 gol in 44 partite, mentre quella successiva andò addirittura meglio, con 23 reti in 40 partite, incluso un poker in 13 minuti nella vittoria per 7-1 contro il Clyde.
Il 6 maggio 2009, arrivò l’annuncio, in parte atteso visto il bottino di gol di Dobbie, da parte del club di Dumfries: a fine stagione, Stephen si sarebbe trasferito allo Swansea City, club gallese di Championship inglese. Arrivò anche una dichiarazione strappalacrime del calciatore, in procinto al grande salto ma assolutamente riconoscente al club e ai suoi tifosi.
“Sono triste di dover lasciare il Queen of the South perché sento di aver instaurato un buon legame con i tifosi in questi due anni e mezzo. Tuttavia, è un’offerta che non potevo rifiutare! Vorrei fare un grande ringraziamento al manager, ai giocatori e allo staff tecnico di Palmerston Park e non dimenticherò mai il mio tempo lì. Se non sto giocando una settimana, non siate sorpresi di vedermi in tribuna a guardare i Queens in azione. Buona fortuna a tutti voi”.
– Stephen Dobbie –
Residenza fissa a Wembley

In Inghilterra, ovviamente, la score personale di Dobbie non fu come in Scozia, ma a livello di squadra le soddisfazioni non mancarono. Anzi!
Nella prima parte del suo percorso allo Swansea City riuscì a segnare solo in League Cup, e venne prestato al Blackpool, altro club di Championship dove segnò 5 gol, alcuni dei quali pesanti, come quello importantissimo in semifinale playoff contro il Nottingham Forest, che permise al Blackpool di arrivare in finale a Wembley e poi di vincerla contro il Cardiff City, conquistando una storica promozione in Premier League.
Quando Dobbie si trasferì al Blackpool nel febbraio 2010, sua moglie Susanne era incinta di nove mesi e già in ritardo.
In particolare, quando Stephen giocò nel suo debutto per i Seasiders il 3 febbraio 2010, sua moglie era in ritardo di cinque giorni. Dobbie disse: “Mia moglie è in un hotel sul lungomare. Ho organizzato una casa in cui stiamo per trasferirci e tutto è stato un po’ affrettato. Si è trattato di un trasferimento molto veloce dallo Swansea City, quindi il bambino nascerà in Inghilterra ora, invece che in Galles.” Il bambino è nato il fine settimana successivo.
Tornato allo Swansea City, il nuovo manager Brendan Rodgers gli diede spesso fiducia e Dobbie lo ripagò: 9 gol in regular season, ma soprattutto un gol decisivo nella semifinale playoff contro il Nottingham Forest (ancora!) e gol importantissimo nella finale di Wembley contro il Reading, vinta per 4-2. Era il 30 maggio 2011 e lo Swansea City grazie a quella vittoria era la prima squadra gallese a essere promossa in Premier League, dopo la sua nascita nel 1992!
In Premier League, Stephen Dobbie non trovò molto spazio anche a causa di un infortunio e venne prestato nel mercato invernale al Blackpool, dove realizzò ben 6 gol in 10 partite, conquistando per il terzo anno consecutivo la finale playoff di Wembley, anche se questa volta non riuscì a centrare la promozione a causa della sconfitta contro il West Ham per 2-1.
Nell’estate del 2012 venne acquistato dal Brighton, che però nel gennaio 2013 lo girò in prestito al Crystal Palace, dove conquistò un’altra finale playoff, vinta contro il Watford anche se Dobbie non la disputò a causa di un infortunio.
La sua carriera in Inghilterra terminò con le esperienze poco fortunata al Blackpool (per la terza volta), Fleetwood Town e Bolton Wanderers, e Dobbie decise quindi di tornare a casa.
Il ritorno del Re

Nell’estate 2016, Stephen ritornò in Scozia, indovinate dove? Ovviamente al Queen of the South.
Dobbie e sua moglie Susanne hanno due figli di nome Jack e Maxwell e dopo il suo ritorno al Queens, la sua famiglia rimase a vivere a Lytham St Annes, Lancashire, a sud di Blackpool nel Nord-ovest dell’Inghilterra, dove si erano stabiliti mentre lui giocava per il Blackpool e Fleetwood Town. Dobbie ha poi iniziato a fare il pendolare per 214 km a Dumfries più volte ogni settimana per allenarsi e giocare per i Doonhamers.
Diventò dopo pochi mesi capitano e quella fascia la porta ancora tutt’ora.
Nella prima stagione realizzò 26 gol, venendo nominato nella squadra dell’anno in Championship dall’associazione calciatori. Nella stagione 2017/18 realizzò prima il suo 100° gol in maglia biancoblu, con una rete segnata 18 secondi dopo il fischio d’inizio della partita contro il St Mirren e successivamente mise a segno tre triplette contro Brechin City, Falkirk e Dunfermline Athletic. Al termine della stagione, i gol realizzati furono ben 27, in 42 partite.
Ma la stagione della storia fu quella successiva. Nel 2018/19, Dobbie realizzò un poker contro l’Ayr United e ben 5 triplette, contro Clyde, Falkirk, Alloa Athletic, Dundee e Montrose. Concluse il campionato con 43 gol realizzati (si, avete letto bene, quarantatre), il numero più alto per un giocatore del Queen of the South in una singola stagione in oltre 100 anni di storia del club.
Nelle ultime due stagioni, Dobbie ha realizzato rispettivamente 11 e 4 gol, diventando il secondo miglior marcatore della storia del Queen of the South con 166 reti in 282 partite.
Il 28 aprile scorso ha ufficializzato il suo addio al Queen of the South, anche se non è detto che sarà il suo addio al calcio. Magari un giorno tornerà nuovamente al Queens, sotto un’altra veste. Sarebbe il coronamento di una grande storia d’amore che durerà per sempre…
