La favola del Gretna

Oggi vogliamo raccontarvi la favola di un piccolo club che ha vissuto la sua prepotente ascesa e la sua repentina caduta nel giro di soli 6 anni.
Nel calcio di oggi tutto è possibile in brevissimo tempo: ne sono un esempio club come Manchester City o Paris Saint Germain, o anche lo stesso Chelsea che nei primi 90 anni di storia ha vinto 4 trofei, mentre negli ultimi 25 ne ha vinti 24.
Certo, il termine di paragone con la nostra piccola squadra regge fino ad un certo punto, ma qualcosa di magico è successo anche in Scozia dal 2002 al 2008.
LA “LAS VEGAS SCOZZESE”

Gretna è un paesino di 3.000 abitanti nella regione di Dumfries e Galloway, al confine con l’Inghilterra, famoso per la celebrazione di matrimoni tra minori. Proprio così: la legge del parlamento inglese del 1753, che vietava il matrimonio ai minori di 18 anni, non fu adottata dalla Scozia, che invece consentiva le nozze tra i maggiori di 16 anni. Così, una volta che si sparse la voce, tantissime coppie di giovani inglesi raggiungevano Gretna, il primo paesino dopo il confine con la Scozia, per convolare a nozze, rendendo Gretna la capitale scozzese del romanticismo.
DA DILETTANTI INGLESI…

E nel nostro amato Football? Il Gretna ha giocato, dopo pochi anni dalla sua fondazione nel secondo dopoguerra fino all’inizio di questo secolo, nel campionato inglese. E viste le dimensioni del suo bacino d’utenza, l’ha fatto in maniera molto dignitosa, militando nella Northern Premier League, tra il sesto e il settimo livello del campionato inglese.
In questi anni, il club si districò bene in FA Cup, superando i preliminari e raggiungendo il primo turno nel 1991/92 (eliminato dal Rochdale al replay) e nel 1993/94 (eliminato dal forte Bolton Wanderers), ma soprattutto il Gretna è stata la prima squadra scozzese a raggiungere la fase finale della competizione per club più antica al mondo dai tempi dei glasvegiani del Queen’s Park nel 1887.
Verso fine secolo scorso però, il desiderio dei Black and whites era quello di “emigrare” nel campionato scozzese. Dopo due richieste di ingresso rifiutate, nel 1993 e nel 1999, finalmente nel 2002 il Gretna riuscì ad entrare nella Scottish Football League a causa del fallimento dell’Airdrieonians.
…AI VERTICI SCOZZESI!

Il club fu acquistato dal ricco milionario inglese Brooks Mileson e fu la fortuna calcistica del Gretna.
Dopo due stagioni interlocutorie ma comunque in ascesa in Third Division, l’ultima lega professionistica scozzese, il Gretna vinse, anzi stravinse, il campionato 2004/2005 conquistando i 3 punti in 32 partite su 36 e realizzando 130 gol, con un media superiore ai 4 gol realizzati a partita.
La stagione 2005/2006 fu, se possibile, migliore di quella precedente, perchè il Gretna non solo stravinse nuovamente il campionato, questa volta la Second Division, con 28 vittorie e 97 reti realizzate in 36 partite, ma, dopo aver eliminato nell’ordine Preston Athletic, Cove Rangers, St Johnstone, Clyde, St Mirren e Dundee, i bianconeri arrivarono fino alla finale di Scottish Cup, dove persero solo ai rigori contro gli Hearts ad Hampden, dopo che i 120′ erano finiti sull’1-1.
Visto che gli Hearts erano nella loro miglior stagione dal 1992 ad oggi, arrivarono secondi in campionato, guadagnadosi l’approdo ai preliminari di Champions League e liberando così un posto in Coppa Uefa per il Gretna, per una clamorosa e irripetibile qualificazione nelle coppe europee.
L’EUROPA E IL PARADISO

Come prevedibile, l’avventura in Europa durò un paio di notti. Nonostante il sorteggio era stato tutto sommato benevolo, visto che i bianconeri avevano pescato il Derry City, compagine irlandese.
Purtroppo la partita d’andata in casa ha visto il Gretna soccombere per 1-5, nonostante la rete del momentaneo vantaggio siglata da Ryan McGuffie.
Al ritorno gli Anvils riuscirono a salvare l’onore, pareggiando per 2-2 ed uscendo comunque a testa alta.
Ma fu il campionato il vero fiore all’occhiello della stagione 2006/2007 fu la vittoria del titolo in First Division. Ovviamente, dei tre campionati vinti consecutivamente, fu quello più difficile, vista la presenza di squadre storiche del calcio scozzese come Dundee, St Johnstone, Hamilton e Partick Thistle.
Il Gretna dominò a lungo il campionato, arrivando ad avere anche 12 punti di vantaggio, ma a marzo la situazione precipitò dopo le dimissioni del manager Rowan Alexander, che guidava il club dal 2000, a causa di problemi di salute. Al suo posto venne promosso Davie Irons, che era il coach durante il periodo-Alexander, ma il ruolino di marcia cambiò repentinamente, con il Gretna che arrivò all’ultima giornata in casa del Ross County con un solo punto di vantaggio rispetto ad un St Johnstone, secondo, in formissima.
La partita fu una vera e propria battaglia: il Gretna andò sotto 1-0, ma riuscì a ribaltare e a portarsi sull’1-2. E’ risaputo però che in Scozia non ti regalano nulla e infatti a inizio del secondo tempo il Ross County pervenne al pareggio. Al ’90 però ci fu la rete decisiva di James Grady che scatenò il tripudio dei tanti tifosi bianconeri saliti nelle highlands: il Gretna, tra i professionisti da appena 5 anni, era in Premier League.
LA CADUTA

Con la Premier League iniziarono i problemi per il Gretna.
Innanzitutto i bianconeri furono costretti ad emigrare dallo storico Raydale Park, troppo piccolo per la massima divisione scozzese, a Fir Park, casa del Motherwell.
Nelle prime 13 partite di campionato, il Gretna conquistò appena 1 vittoria e 1 pareggio, ma la cosa più grave fu che la situazione finanziaria precipitò, a causa dell’accumularsi di debiti fino a 4 milioni di sterline e con i problemi di salute del proprietario Mileson che abbandonò il supporto al club e morì per problemi al cuore un anno più tardi, il 3 novembre 2008.
Anche la situazione dei manager era confusionaria: Rowan Alexander era ancora teoricamente il manager, ma era Davie Irons ad avere effettivamente il controllo della squadra e infatti il 6 novembre 2007 il Gretna esonerò Alexander e ufficializzò Irons come manager.
Al 18 febbraio 2008 tutti i dipendenti del Gretna, giocatori inclusi, non avevano ricevuto i loro stipendi e Irons si dimesse, venendo rimpiazzato da Iain Scott e Andy Smith, ma il club entrò in amministrazione controllata il 12 marzo, con la SPL che prima penalizzò il club di 10 punti e poi pagò gli stipendi fino a fine stagione per garantire il regolare svolgimento del campionato.
Il 20 marzo dopo la sconfitta per 2-0 contro il St Mirren (con 752 spettatori, record negativo di spettatori nella storia del massimo campionato scozzese, superato pochi giorni più tardi dai 431 spettatori di Gretna-Inverness), il Gretna fu ufficialmente retrocesso in First Division.
Il club prima venne retrocesso nell’ultima categoria della SPL, la Third Division, poi il 3 giugno 2008 venne escluso dalla SPL, venendo liquidato l’8 agosto 2008.
IL GRETNA OGGI

Dopo l’esclusione dalla SPL, è stato fondato il Gretna 2008 che milita tra i dilettanti dell’East of Scotland League, giocando ancora nel mitico Raydale Park.
Certo, probabilmente non ritornerà ai fasti del periodo d’oro 2002-2008, ma i tifosi bianconeri potranno raccontare ai loro figli di aver visto il piccolo Gretna giocare in Europa, in Premier League e perdere una finale di Scottish Cup solo ai rigori.
E non si trattava un sogno, ma di una bellissima favola…