Hearts, una stagione (quasi) perfetta

Si può venire promossi in massima serie con 3 giornate di anticipo, totalizzando ben 50 punti in 24 giornate e subire una forte contestazione da parte della propria tifoseria? A vedere gli Hearts di quest’anno, si.

Una forte ingiustizia a tavolino…

La presidentessa Ann Budge ha lottato con tutte le sue forze per riportare gli Hearts in Premiership (foto Ledbury Reporter)

Ci eravamo lasciati lo scorso maggio, con gli Hearts “retrocessi” dopo la chiusura anticipata dei campionati da parte della SPFL a causa della pandemia. Ultimi con 4 punti da recuperare dalla penultima, ma con ben 8 gare da disputare, il club non aveva preso bene questo declassamento. Eppure la società, in primis della (contestatissima) presidentessa Ann Budge, si è rimboccata le maniche, chiudendo la tormentata storia d’amore con l’ex giocatore, Manager e Director of Football, Craig Levein, e con il Manager della seconda parte di campionato (Daniel Stendel, che tanto male non aveva fatto) ed ha assunto prima come Capo Esecutivo l’ex dirigente della Scottish FA e della federazione golfistica, Andrew McKinlay, e successivamente come manager Robbie Neilson, che agli Hearts aveva già fatto benissimo in passato, riportandoli in Premiership dopo la retrocessione causata dall’amministrazione controllata.
Come spesso accade al termini delle stagioni dove arriva una retrocessione inaspettata, il club si è trovato sul groppone diversi contratti onerosi di calciatori praticamente inutili alla causa, vedi i vari Conor Washington, Donis Avdijaj e Ben Garuccio, tutti svincolati. Ceduto il gioiellino Aaron Hickey al Bologna per 1 milione e mezzo di sterline, la squadra si è rifatto il look alla grandissima, acquistando l’esperto portiere della nazionale Craig Gordon (un cavallo di ritorno dal Celtic), gli ottimi difensori Mihai Popescu (dalla Dinamo Bucarest) e Stephen Kingsley (dall’Hull City), i centrocampisti Andy Halliday (dai Rangers), Jordan Roberts (dall’Ipswich Town) e Elliott Frear (dal Forest Green Rovers), più un mercato di gennaio decisamente scoppiettante con gli acquisti del centrocampista Aaron McEneff (dallo Shamrock Rovers), l’ala ex nazionale Gary Mackay-Steven (dal New York City) e del centravanti Armand Gnanduillet (dai turchi dell’Altay).
Niente male per una squadra di Championship

…ed una pronta “rivincita” sul campo!

Steven Naismith realizza contro il Queen of the South (Photo by Ross MacDonald/SNS Group via Getty Images)

In una Championship in formato ridotto, con sole 27 giornate invece delle consuete 36 (un girone in meno), gli Hearts sono subito partiti forti, vincendo 12 partite delle prime 15 e vincendo praticamente il campionato a fine gennaio.
La netta superiorità è dimostrata dal fatto che i Jambos hanno battuto sonoramente sia il Raith Rovers (4-0 fuori casa) che il Dundee (6-2 a Tynecastle), ovvero le due squadre ora appaiate al secondo posto.
Grandissimi protagonisti sono stati l’attaccante della nazionale nordirlandese Liam Boyce (autore finora di 16 gol stagionali), la coppia centrale composta da Craig Halkett e Mihaj Popescu (che ha permesso agli Hearts di essere la difesa meno battuta del campionato), ovviamente il fuoriclasse Steven Naismith che, al netto degli infortuni, è stato elemento trascinante in diverse partite della stagione. Ottimo anche il rendimento del terzino sinistro Stephen Kingsley, grande tiratore di punizioni e autore di 5 gol, e del redivivo Jamie Walker, ala che dopo essersi perso tra i meandri della League One inglese tra Wigan Athletic e Peterborough United, è tornata all’ovile realizzando ben 8 reti in questa stagione.
La vittoria decisiva è arrivata nell’anticipo di venerdì 9 aprile, l’ennesima goleada rifilata questa volta al fanalino di coda Alloa Athletic, che con tutta probabilità saluterà la Championship a fine anno. Un 6-0 con tripletta di Boyce e reti di Henderson, McEneff e Walker e contemporaneo doppio pareggio per Raith Rovers e Dundee il giorno dopo per far partire la festa (moderata, vista la situazione) dalle parti di Tynecastle.
E’ incredibile lo “storico” dei Jambos in Championship: giunti alla sesta partecipazione nella loro storia, sono stati promossi ben 5 volte, mancano la promozione solo nella stagione 1981/82. Oltre ad aver stravinto per la seconda volta consecutiva il campionato, dopo la splendida vittoria nel 2014/15, in una Championship che annoverava tra le sue fila anche i Rangers e l’Hibernian…

Le coppe, che spina nel fianco

Il fischio finale di Brora Rangers v Hearts (foto Sky Sports)

E quindi, da dove nascono le contestazioni della tifoseria?
Nell’ultimo mese, paradossalmente nonostante la vittoria matematica del campionato, sono montate nuovamente le contestazioni nei confronti del board. I tifosi degli Hearts davano per scontata la vittoria del campionato, vista la differenza di budget nei confronti degli altri club di categoria. L’hanno fatto in maniera un po’ errata, perchè i campionati non si vincono con il budget e con gli acquisti, o almeno non solo, ma sul campo.
Il problema è che le coppe quest’anno sono state veramente disastrose per i maroon. Detto che nella Scottish Cup 2019/20, terminata in questa stagione, gli Hearts non solo hanno sovvertito i pronostici nel derby di semifinale contro l’Hibernian (2-1 ai supplementari), nonostante la differenza di categoria, ma hanno anche sfoderato una prestazione clamorosa in finale, sconfitti solo ai calci di rigori dal Celtic, che ha così potuto completare il suo quarto treble consecutivo, nelle due coppe stagionali non è andata nella stessa maniera.
In League Cup i Jambos sono stati eliminati a sorpresa dall’Alloa Athletic, come detto ultimo in Championship, dopo aver fatto un girone iniziale perfetto (4 vittorie in 4 partite). Ma il vero problema è scaturito dall’eliminazione in Scottish Cup, arrivata per mano del Brora Rangers, squadra dilettantistica, che nel secondo turno ha clamorosamente battuto gli Hearts per 2-1. Per i tifosi questo è stato un vero e proprio smacco e qualcuno ha detto che si tratta dell’umiliazione peggiore subita in quasi 150 anni di storia.
Sarà vero? Sicuramente si è trattata di una delle pagine peggiori per il club di Tynecastle ma il malumore generale è dettato anche dall’insofferenza scaturita nell’ultima stagione in Premiership, in cui i Jambos sono retrocessi a “tavolino”, è vero, ma è anche pur vero che in 30 partite ne avevano vinte appena 4.
Nella prossima stagione i maroon avranno tutta la possibilità di far tornare definitivamente a splendere il sole dalle parti di Tynecastle…