Gordon Durie, l’eroe “non celebrato”

La storia del calcio è fatta di tantissimi giocatori che hanno lasciato il segno e che si dividono in due categorie: quelli che vengono lodati anche a distanza di anni dopo il ritiro e quelli che, anche a causa del loro carattere un po’ introverso, non sono stati celebrati a sufficienza nemmeno durante la loro carriera. Ingiustamente, aggiungiamo noi.
Il promettente inizio scozzese

Gordon Durie nacque nel 1965 a Paisley ma, ironia della sorte, non ha mai giocato nella squadra della sua città, il St Mirren, nonostante sia stato molto vicino ad indossare la casacca bianconera nel 2000, a fine carriera.
Il suo esordio è stato con i gialloneri dell’East Fife nella stagione 1981/82 in Division Two, la terza e ultima divisione professionistica scozzese, dove ad appena 16 anni realizzò il suo primo gol in carriera: un predestinato.
Nel secondo campionato riuscì a ricavare ancora più spazio ma la stagione della svolta fu quella del 1983/84: ben 16 gol in 34 partite, vicecapocannoniere del campionato e promozione storica dell’East Fife in Division One: niente male per un ragazzino appena diciottenne. E l’inizio della stagione 1984/85 in seconda divisione fu ancora migliore, con 7 gol in 9 partite, che li valsero la chiamata dall’Hibernian in Premier Division, dove Gordon rimase per due stagioni, ottenendo due ottavi posti di squadra ma realizzando rispettivamente 8 e 6 gol. Non cifre stratosferiche, ma in questa esperienza all’Hibernian, Durie si dimostrò un calciatore molto duttile, in grado di giocare non solo nel ruolo di centravanti ma anche in quello di ala, capacità che li permise in tutta la sua carriera di essere etichettato come utility player.
Al di sotto del Vallo di Adriano

Questa sua duttilità non rimase inosservata in Inghilterra, dove Gordon Durie militò nella parte centrale della sua carriera.
Il primo club fu il Chelsea, ma dimenticatevi quello milionario attuale: i Blues negli anni 70-80 erano un club “ascensore” tra First e Second Division ed erano una squadra molto scozzese con Doug Rougvie, Pat Nevin, Joe McLaughlin, David Speedie e Kevin McAllister.
Nella sua seconda stagione a Stamford Bridge infatti, il Chelsea perse la finale playoff contro il Middlesbrough e retrocesse in Second Division nonostante i suoi 12 gol, ma nel novembre 1987 debuttò in nazionale scozzese nella partita contro la Bulgaria e con la Scozia disputò 43 partite, realizzando 7 gol ed essendo ad oggi l’ultimo centravanti titolare della nazionale scozzese ad un mondiale, quello del 1998 in Francia; nel 1988/89 i gol invece furono 17, che li valsero il titolo di capocannoniere e la promozione in First Division, da dove il Chelsea non è più retrocesso fino ai giorni d’oggi.
Le ultime 2 stagioni al Chelsea in First Division furono molto buone: nella prima i Pensioners arrivarono 5° in First Division e vinsero la Full Members Cup, ovvero la coppa creata a seguito dell’esclusione delle squadre inglesi dopo il disastro dell’Heysel; nella seconda Durie realizzò 12 gol, passando al Tottenham nell’estate del 1991 per 2,2 milioni di sterline, arrivando al primo anno ai quarti di finale di Coppa delle Coppe e giocando in coppia con un mito come Teddy Sheringham. Durie inoltre realizzò il primo storico gol degli Spurs nella neonata Premier League nell’agosto 1992 nel North London Derby contro l’Arsenal.
“The age of Gold”

Il 22 novembre 1993, Durie passò ai Rangers e ritornò nella sua Scozia dopo 7 anni di assenza.
Inevitabilmente, fu il periodo più vincente della carriera di Durie che alzò moltissimi trofei in 7 anni: 6 Premier Division, 3 Scottish Cup, 3 League Cup e capocannoniere dei Rangers nella stagione 1995/96 con 23 reti.
Anche se ha segnò 44 volte per i Rangers, la carriera di Gordon Durie ad Ibrox è stata spesso messa in ombra da Ally McCoist e Mark Hateley. A causa della qualità di quei giocatori, per Durie è stato a volte una lotta per entrare regolarmente tra i titolari. Quando lo faceva, la sua abilità era indiscutibile e il milione di sterline pagato al Tottenham erano stati soldi ben spesi, perché i gol dello scozzese hanno consegnato al club un sacco di trofei importanti. Nonostante il suo momento più profilo fu al Chelsea (51 gol in 123 partite), è stato con i Rangers che Durie ha espresso il miglior football della sua carriera, dovuto probabilmente ad una maturità ed una esperienza collezionate nel corso della sua vita da calciatore.
Probabilmente, entrambe le migliori partite di Gordon Durie coi giganti scozzesi sono arrivate contro gli avversari di Edimburgo. Nel dicembre 1995, ha segnato 4 volte durante un famoso Rangers v Hibernian 7-0. Poi, nel 1996, la sua tripletta contro i Hearts ha aiutato i Rangers a vincere la finale della Coppa di Scozia, vinta 5-1. Nonostante Ally McCoist, Brian Laudrup e Paul Gasgoigne siano stati gli indiscussi protagonisti durante il suo periodo al club, Gordon Durie era la definizione stessa di un “eroe non celebrato”.
Il finale di carriera e i problemi post-ritiro

Durie ha terminato la sua carriera agli Hearts nel campionato 2000/01 senza grossi squilli di tromba.
Ha poi iniziato la carriera da manager diventando prima assistant manager dell’East Fife (il suo primo club in carriera) nel 2010, divenendo poi manager a tempo pieno nel marzo 2012, ma una malattia gli ha imposto le dimissioni nel novembre dello stesso anno.
Durie è entrato a far parte dello staff dei Rangers nel luglio 2013, per lavorare con la squadra riserve e la squadra under 20. È stato promosso al ruolo di allenatore della prima squadra nel dicembre 2014, in seguito alla partenza del manager Ally McCoist. Gordon ha poi lasciato i Rangers nel luglio 2015, quando il nuovo manager Mark Warburton ha apportato cambiamenti allo staff di allenatori.
Nel 2016 poi è stato dichiarato fallito per 200.000 sterline avendo investito nella produzione cinematografica.
Insomma, la sua vita post-ritiro non è stata proprio il massimo, ma è giusto che si parli di lui soprattutto ricordandolo sia per la classe che dimostrava in campo, sia per la sua generosità, doti apprezzatissime dai suoi tifosi.