Gattuso, un “cuore impavido” a Glasgow

Quanti calciatori che sono passati dal campionato scozzese hanno vinto un campionato mondiale?
In tempi recenti, Stephane Guivarch e Lionel Charbonnier facevano parte della Francia campione del mondo nel 1998 mentre nel 2002 il trequartista Juninho Paulista ha preso parte alla spedizione vincente brasiliana in Corea-Giappone: i primi due sono successivamente passati per i Rangers, l’ultimo invece è stato acquistato, due anni dopo aver alzato il trofeo più importante al mondo, dal Celtic.
E per quanto riguarda la magica cavalcata degli azzurri di Lippi in Germania? Beh, Gennaro Gattuso alla Scozia e alla sua esperienza nella Scottish Premier Division, deve molto…

Un ribelle in fuga dall’Italia

Gattuso alla presentazione ad Ibrox (foto Gazzetta.it)

Come molti di voi sanno, Gattuso è nato il 9 gennaio 1978 a Schiavonea, una frazione di Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza.
Cresce calcisticamente lontano da casa, a Perugia, dove si trasferisce ad appena 12 anni e non prima di essere stato scartato, in un provino, dal Bologna. Dopo aver fatto la trafila nelle giovanili, Rino esordisce nel marzo del 1996 in prima squadra, in un Perugia in lotta per la promozione in A; dopo aver conquistato l’accesso alla massima serie, Gattuso disputa 8 presenze nella sfortunata stagione 1996/97, terminata con il ritorno degli umbri in B.
Rino però quella stagione non la terminerà a Perugia: nell’aprile 1997 riceve una ghiottissima offerta dai Glasgow Rangers per trasferirsi in Scozia. Gennaro ci pensa un po’, non vorrebbe lasciare l’Italia, ma 2 milioni di sterline in 4 anni di contratto sono davvero difficili da rifiutare e decide quindi di accettare l’offerta proveniente da Ibrox.
La sua decisione si scontra però con l’ostracismo sia del presidente del Perugia, Luciano Gaucci, che porta Rino ad abbandonare repentinamente e furiosamente il centro di allenamento del club umbro, sia della Figc, che non concede il transfer ai Rangers per il tesseramento di Gattuso, che deve quindi aspettare il 4 agosto 1997 per il suo debutto in maglia Light Blues nella vittoria contro gli Hearts per 3-1.

Braveheart

Gattuso durante un Old Firm (foto Calcio – Fan Page)

Lì (in Italia, ndr.) non beccavo una lira, qua mi sono sistemato per tutta la vita. Non c’è nulla di illegale: non sono così stupido da mettere a repentaglio la mia carriera.

Gattuso a Glasgow trova un vero e proprio squadrone, reduce da ben 9 titoli di Scozia consecutivi e guidato da un mostro sacro come Walter Smith, e che Rino tutt’ora considera come un secondo padre.
Quella squadra aveva un’importante ossatura scozzese, composta da Andy Goram, Richard Gough, Alex Cleland, Ian Ferguson, Ian Durant, Ally McCoist, Stuart McCall e Gordon Durie; c’era un’importante colonia straniera, composta dagli svedesi Joachim Bjorklund e Jonas Thern, il tedesco Jorg Albertz, il talentuoso danese Brian Laudrup, gli australiani Craig Moore e Tony Vidmar ma anche dagli italiani acquistati proprio con Rino Gattuso, ovvero Marco Negri (acquistato anche lui dal Perugia), Sergio Porrini e Lorenzo Amoruso.
Ma soprattutto in quella squadra c’era un campione dentro e fuori dal campo e che aiutò Gattuso nel suo ambientamento in una realtà così diversa da quella italiana: Paul “Gazza” Gascoigne.

Era il mio primo allenamento con i Rangers. Appena tornato in cabina dopo la doccia ho sentito uno sgradevole odore. Ho preso i miei boxer e notato che dentro c’era qualcosa di pesante. In poche parole Gascoigne aveva fatto il bisogno dentro il calzino, aveva fatto la cacca dentro il calzino. Per fortuna me ne accorsi ma ormai il danno era fatto. Era un pazzo al quale piaceva fare scherzi del genere. Questo è il suo modo di essere. Tornai a casa senza mutande”

Ma Gazza non era solo ironia. Aveva un cuore grandissimo ed aiutò Gattuso ad ambientarsi ad Ibrox.

Con i Rangers avevamo un preciso dress code. Dovevamo avere tutti gli stessi capi eleganti fuori dal campo. Così in un grande magazzino Gascoigne mi comprò quattro-cinque vestiti. Era stato il club a dirgli di farlo. Il denaro mi sarebbe poi stato detratto dal mio stipendio. Più tardi chiesi alla squadra quando saldare quel debito. La loro risposta fu: ‘Ci ha già pensato Gascoigne’. Era uno di personalità con un cuore grande”.

Gattuso scherza con il suo amico Paul Gascoigne (foto Daily Record)

Una stagione stregata

Come detto, Gattuso arriva in uno squadrone che puntava al ten-in-a-row, ovvero i 10 titoli di Scozia consecutivi; la stagione non va come previsto e a causa di due sconfitte nelle ultime 4 partite, i Rangers sono costretti ad abdicare il trono di Scozia in favori dei rivali storici del Celtic.
Rino inizia un po’ in sordina, poi guadagna sempre più spazio, disputa 34 partite e realizza 3 gol: il primo nella vittoria per 3-2 contro il St Johnstone, gli ultimi due nella vittoria alla terz’ultima giornata contro gli Hearts. Proprio quest’ultimi infliggono ai Rangers di Gattuso una pesante delusione: nella finale di Scottish Cup, disputata il 16 maggio 1998 a Celtic Park, gli uomini di Walter Smith subiscono una inaspettata sconfitta per 2-1, in una partita disputata peraltro interamente da Gattuso che termina quindi una stagione senza alzare nessun trofeo in un club che ne aveva conquistato almeno uno nelle precedenti 11.
Rino è però già un idolo dei tifosi dei Rangers, viene ribattezzato Braveheart, ovvero “Cuore impavido”

Un addio amaro che sa di arrivederci

“Un giorno tornerò” (foto Machenesanno)

A fine stagione, Walter Smith se ne va dopo concluso il primo dei suoi due cicli vincenti ai Rangers.
Al suo posto arriva Dick Advocat, che adatta Gattuso da centrocampista a terzino destro, come spesso accade in Scozia. Rino ovviamente non ci sta e il 24 ottobre torna in Italia, alla Salernitana, che retrocede in B, ma Gattuso passa il Milan dove scriverà la storia del club.
Ma Glasgow, i Rangers e la Scozia gli sono rimasti nel cuore, come dichiarato più volte nelle interviste.

Sono stato costretto ad andarmene da Glasgow come un ladro. Io devo tornare, non so quando, ma so che succederà. È una promessa che ho fatto sia a me stesso che a David Murray (presidente dei Rangers dal 1988 al 2009, ndr.).

Per Gattuso l’esperienza ai Rangers è stata fondamentale: non dimentichiamoci che in Scozia, Rino ha conosciuto sua moglie Monica, nata proprio a Glasgow da genitori italiani. Si sono conosciuti tramite la sorella di lei, Carla, giornalista sportiva, mentre la loro famiglia gestiva un ristorante proprio a Glasgow.
Ma anche dal punto di vista calcistico Rino deve molto ai Rangers e al campionato scozzese:

“Ho amato quel periodo. Glasgow è stato il luogo in cui ho iniziato a pensare come un calciatore professionista. Quando giocavo nel Perugia, dentro di me pensavo che mi mancava la forza mentale per uscire in campo e giocare senza la paura di sbagliare. Ma quando sono arrivato in Scozia, tutto era completamente diverso. Ho capito che avrei potuto fare questo lavoro a un livello molto alto e ho avuto la fortuna di giocare al fianco di alcuni grandi giocatori come Brian Laudrup, Jonas Thern e Paul Gascoigne”