Euro1992 – L’esordio continentale

Partiamo da una premessa: la Scozia nella sua storia ha partecipato ad appena 10 edizioni finali di Mondiali ed Europei sulle 37 disputate. Decisamente poco per una nazionale, assieme all’Inghilterra, pioniera del calcio. Se poi ci aggiungiamo che, in tutte e 10 le edizioni, la Scozia non ha mai passato il girone, il dato si fa ancora più deludente.
Quella ad Euro2020 sarà la terza partecipazione della Scozia alle fase finali degli europei.
Andiamo a rivivere la prima.

Una qualificazione all’ultimo respiro

Stuart McCall insegue Rudd Gullit (PHOTO ROBIN PARKER FOTOSPORTS INTERNATIONAL)

Dopo 8 vani tentativi di qualificazione (anche se le prime due edizioni erano ad invito), la Scozia è stata inserita nel gruppo di qualificazione a Euro1992 insieme a Romania, Bulgaria, Svizzera e San Marino.
Non male, considerato che la Romania testa di serie, seppur dotata di ottimi giocatori come Hagi, Lacatus, Raducioiu, Petrescu e Popescu, non era proprio insormontabile. Infatti, nell’ottimo inizio di girone da parte della Scozia, c’è stata anche la vittoria nello scontro diretto per 2-1 grazie alle reti di John Robertson e Ally McCoist. Da sottolineare anche l’ottimo doppio confronto con la Svizzera, altra candidata al primo posto finale nel girone, l’unico che garantiva l’accesso alla fase finale, dove c’erano soltanto 8 squadre all’epoca: vittoria per 2-1 a Glasgow con reti del solito Robertson e del grande Gary McAllister e gran pareggio in rimonta a Berna per 2-2 con le reti di Gordon Durie e Ally McCoist.
La nazionale scozzese è rimasta imbattuta fino alla penultima gara, quando ha rovinosamente perso a Bucarest contro la Romania: a quel punto, tutto è passato nelle mani di Hagi e compagni, a cui sarebbe bastato vincere l’ultima gara in casa della quarta incomoda, la Bulgaria, ormai fuori dai giochi ma vogliosi di rovinare la festa ai vicini di casa rumeni.
Infatti, un gol ad inizio di secondo tempo di Sirakov per i bulgari ha pareggiato il vantaggio iniziale di Popescu, e la Romania ha clamorosamente fallito il sorpasso proprio all’ultimo, regalando la prima fase finale degli europei della storia alla Scozia.

Che Scozia era?

La Scozia dell’esordio contro l’Olanda.
In piedi: Maurice Malpas, Dave McPherson, Stewart McKimmie, Stuart McCall, Richard Gough.
Accosciati: Ally McCoist, Brian McClair, Gary McAllister, Gordon Durie, Paul McStay, Andy Gorman

La Scozia di Andy Roxburgh era una squadra quadrata. Giocava con un 4-4-2 molto ordinato e senza grande inventiva.
Il portiere era Andy Goram, estremo difensore dei Rangers con i quali vinse 5 titoli.
La linea difensiva era composta dai terzini Stewart McKimmie (Aberdeen) e Maurice Malpas (Dundee United), con i centrali Richard Gough dei Rangers (capitano della nazionale) e Dave McPherson (Hearts, ma in procinto di tornare ai Rangers).
A centrocampo i due esterni erano il grande Gary McAllister (Leeds United, attuale assistente di Gerrard ai Rangers) e Stuart McCall (Rangers), con Paul McStay (Celtic) e Brian McClair (Manchester United) che agivano al centro.
Davanti i titolari erano Gordon Durie del Tottenham e Ally McCoist dei Rangers, con Kevin Gallacher del Coventry City e Duncan Ferguson del Dundee United.

Un girone infernale

La rete di Bergkamp in Scozia v Olanda (foto Pinterest)

La squadra era tutt’altro che male, ma il sorteggio fu veramente poco benevolo. La Scozia fu inserita nel gruppo con CSI (Comunità Stati Indipendenti, ovvero i paesi ex URSS meno Estonia, Lettonia e Lituania) ma soprattutto Germania e Olanda.
Il debutto fu proprio contro quest’ultimi a Goteborg. Era una Olanda campione d’Europa in carica e dannatamente forte con i tre “tulipani” del Milan (Rijkaard, Gullit e Van Basten) assoluti giocatori di punta. La Scozia giocò con molta determinazione e accortezza, ebbe un paio di buone occasioni per passare in vantaggio, ma si dovette arrendere al gol da opportunista di Dennis Bergkamp a un quarto d’ora dalla fine. Una sconfitta assolutamente immeritata.

Klinsmann sotto lo sguardo di McCall e Malpas (foto DFB)

La seconda partita risultò subito decisiva. A Norrköping, la Scozia affrontò la Germania campione del mondo che, nella prima uscita, riuscì a pareggiare solo al 90′ contro il CSI. La Scozia replicò la buona prestazione dell’esordio, con diverse occasioni sprecate, ma una rete di Riedle indirizzò la partita in favore dei teutonici, mentre un gol molto fortunoso di Effenberg a inizio ripresa, chiuse definitivamente contesa e, allo stesso tempo, anche il primo europeo della storia della Scozia.
L’ultima partita, ormai inutile ai fini della qualificazione per la Scozia, fu invece una grande prestazione d’orgoglio. A Norrköping (nuovamente), la Scozia inflisse una pesante sconfitta al CSI, con due grandi reti nei primi 20 minuti di McStay e McClair (due tiri da fuori area) e il sigillo nel finale su rigore di McAllister a completare un 3-0 che segnò la prima vittoria della storia della Scozia alle fasi finali degli Europei, ma portò anche dei rimpianti, perchè sarebbe bastato un pareggio nelle prime due partite per passare il turno.

I giocatori della Scozia festeggiano il gol in apertura contro il CSI di McStay (foto PhotoShelter).