Cowdenbeath, il rombo del Central Park

a cura di Matteo Mangiarotti
Ci sono ancora molti stadi che vorrei visitare, che erano sulla lista per il 2020 ma che, per ovvie ragioni, non sono stati “ticked” nell’anno appena trascorso – e, per buona parte del 2021, so che resteranno tali.
Ma negli anni, approfittando delle pause del rugby, sono riuscito a togliermi parecchie soddisfazioni. Una di queste è stata vedere una partita di calcio al Central Park di Cowdenbeath, che i padroni di casa (i Blue Brazil) dividono con gli appassionati di motori.
Si, perché il Central Park ha la caratteristica di essere uno stadio e un autodromo.

Come chairisce il sito ufficiale del club, “Il calcio può essere la funzione primaria del terreno, ma Central Park è uno stadio sportivo a doppio scopo che ospita anche gare di stock-car nella pista ovale circonda il campo. Ha ospitato gare di stock-car dal 1965 e la comunità delle corse si riferisce a Central Park come al ‘Cowdenbeath Racewall’. Il Racewall ospita circa 4 incontri al mese – tra marzo e novembre – e attira grandi folle. Central Park ha anche ospitato corse di levrieri e speedway in passato e attualmente ospita un mercato settimanale all’aperto“.

Insomma, una vera e propria “chicca” per appassionati, uno stadio che consiglio a tutti di visitare almeno una volta. Capisco che non sia proprio in cima alla bucket list di molti ma, fidatevi, ne vale la pena. La mia curiosità di vedere il Cowdenbeath in azione “tra le mura amiche” veniva anche dall’aver letto un libro, “Helicopter Dreams – The quest for the Holy Grail”, scritto da Ron Ferguson e che racconta la storia della stagione 2005/06 e dell’impresa compiuta dai Blue Brazil, capaci di vincere la Scottish Third Division al termine di un’annata fatta di veri e propri saliscendi e decisa dall’arrivo sulla panchina del club di Mixu, un finlandese capace di compiere l’impresa.
Il libro l’ho stupidamente dato via qualche tempo fa, storie di traslochi purtroppo ma se lo trovate da qualche parte, consiglio di leggerlo.

Non avevo scelto a caso la partita, oltretutto, perché quel giorno di settembre 2016 i Blue Brazil ospitavano i Berwick Rangers, unico club inglese (allora) iscritto nel calcio “di lega” scozzese. Lo scorso anno i Rangers, che hanno sede a Berwick-upon-Tweed (bel borgo marinaro appena oltre il confine e visibile dal treno, sulla linea che collega Edimburgo a Newcastle) sono però retrocessi in Lowland League (non league) e da allora non ci sono più club “stranieri” tra i 42 che giocano nel League football.
Non sono ancora riuscito ad andare a vedere i Berwick Rangers tra le mura amiche, ma è uno degli stadi decisamente in cima alla mia lista da visitare appena possibile.
Tornando al Central Park, da Edimburgo ci si arriva piuttosto comodamente in treno. Quel giorno, però, c’erano lavori in corso sulla linea ferroviaria quindi il treno si fermava ad Inverkeithing (appena dopo il Forth Bridge) e sono arrivato a destinazione con corriera sostitutiva. Il viaggio è ovviamente durato di più ma non avevo particolare fretta e ho avuto modo di attraversare paesi di cui onestamente avevo sentito parlare, ma mai avuto modo di visitare.
Dalla stazione allo stadio ci si arriva a piedi in cinque minuti, passando sotto un arco.