Che stagione epocale!

“Sarà un’annata calcistica particolare. Il coronavirus, gli stadi senza pubblico, i club in crisi. Ci saranno diverse sorprese.”
Tantissimi esperti calcistici avevano fatto questa previsione nella scorsa estate sulla stagione in corso.
E’ andata effettivamente così. Vediamo nel dettaglio il perché.
Quanti cambi al comando

Era la stagione che poteva consacrare in Scozia e in Italia sia Celtic che Juventus sul trono dei rispettivi campionati per la decima volta consecutiva. E’ andata male ad entrambe: il Celtic ha già perso il campionato, prendendo 20 punti dai Rangers, la Juve ha già abdicato, con due mesi di anticipo, e attualmente ha 13 punti di svantaggio dall’Inter, che verosimilmente vincerà lo scudetto. In Germania e in Inghilterra non ci sono state sostanziali sorprese, con le favorite Bayern Monaco e Manchester City che stanno agevolmente vincendo il campionato, mentre un’altra sorpresa potrebbe arrivare dalla Francia, dove incredibilmente il PSG sta lottando con Lille e Monaco per la conquista del titolo. I parigini, che hanno un budget nettamente superiore alle sfidanti, attualmente sono secondi in classifica, ad 1 punto dal Lille capolista, quando mancano 4 giornate alla fine. Anche solo il fatto che il PSG stia lottando per il titolo, dopo averne vinti 7 degli ultimi 8 e con uno scarto medio sulla seconda di 15 punti, è testimonianza del fatto di una stagione estremamente particolare.
In Spagna in testa al campionato c’è l’Atletico Madrid: con un distacco minimo e disponendo di un’ottima squadra, certo, ma stiamo pur sempre parlando di un club che ha vinto un solo titolo negli ultimi 25 anni.
Infine una menzione la meritano il Portogallo e l’Ucraina, dove lo Sporting Lisbona è sul punto di vincere il campionato dopo ben 19 anni, mentre la Dinamo Kiev ha già vinto il titolo dopo 4 anni di dominio assoluto dello Shakhtar Donetsk.
E in Scozia?

Come detto, in Scozia c’è già stata la sorpresa del campionato, dove i Rangers hanno vinto il titolo dopo 9 stagioni. Chiamarla sorpresa ci sembra tutto sommato giusto, perchè è vero che stiamo parlando del club più vincente di Scozia che prima o poi, visti gli investimenti fatti nelle ultime sessioni di mercato, sarebbe arrivato dove voleva arrivare, ma è anche vero che, alla vigilia del campionato, il Celtic era ancora decisamente favorito.
Le sorprese più incredibili sono arrivate però dalle coppe. In League Cup, i Rangers sono stati eliminati ai quarti di finale dal St Mirren, perdendo clamorosamente per 3-2 e subendo il gol decisivo al 92′. Il Celtic ha addirittura perso nel turno precedente e peraltro in casa contro quello che allora era il fanalino di coda della Premiership, ovvero il Ross County: un 2-0 secco e senza possibilità di repliche.
Il St Johnstone ha poi trionfato in finale contro il Livingston, conquistando la sua prima League Cup della storia, ma ovviamente il fatto che le semifinali non vedessero la presenza sia di Celtic che di Rangers, dopo 6 stagioni consecutive in cui almeno una delle due è arrivata tra le migliori 4 della competizione (correva la stagione 2013/14 e la finale fu vinta dall’Aberdeen ai calci di rigore contro l’Inverness), è la cosa che ha destato più scalpore. Almeno fino alla ripresa della Scottish Cup di inizio aprile…
Una Scottish Cup epocale

Come detto, anche in Scottish Cup ci sono state diverse sorprese. Parliamo anche qui ovviamente dell’esclusione delle due dell’Old Firm dalla semifinale, con il Celtic che è stato eliminato nel quarto turno proprio dai Rangers (2-0 in favore dei Light Blues ad Ibrox), che a loro volta hanno perso domenica ai calci di rigore in casa contro il St Johnstone, dopo essere passato in vantaggio a 4 minuti dalla fine del secondo supplementare e aver subito il pareggio al secondo minuto di recupero, con il portiere Zander Clark che ha incredibilmente fornito l’assist di testa a Chris Kane, prima di parare due calci di rigore a Tavernier e Roofe.
Era dalla stagione 2005/06 che almeno una tra Celtic e Rangers non arrivavano in semifinale di Scottish Cup: in quella stagione furono addirittura eliminate prima dei quarti di finale, con gli Hearts che prima surclassarono i rivali degli Hibs per 4-0 in semifinale e poi vinsero la finale ai calci di rigore contro il sorprendente Gretna.
Chi la spunterà quest’anno tra Hibernian (ultima vittoria del trofeo nel 2016), St Johnstone (2014), Dundee United (2010) e St Mirren (addirittura 1987)? Difficile prevederlo, anche se probabilmente ve le abbiamo elencate in ordine decrescente di probabilità di vittoria.
Se però state cercando quand’è stata l’ultima stagione in cui Rangers e Celtic non hanno partecipato sia alle semifinali di Scottish Cup che a quelle di League Cup, vi risparmiamo la fatica. Semplicemente, non è mai successo. Dal 1947, ovvero l’anno in cui è stata istituita la League Cup, almeno una delle due squadre è arrivata alla semifinali di almeno una delle due coppe. Che stagione epocale…