anche la Scottish Cup è del St Johnstone!

Era già scritto. In molti lo avevano detto nei giorni prima della finale: una squadra che pareggia contro i Rangers al secondo minuto di recupero del secondo supplementare grazie ad un assist di testa del portiere, non può non alzare la coppa.
E’ andata effettivamente così: il St Johnstone ha battuto con pieno merito l’Hibernian in finale e, dopo la League Cup, ha alzato anche la più prestigiosa Scottish Cup.
Una vittoria mai in discussione

Shaun Rooney era stato l’eroe della League Cup, segnando l’unico gol in finale contro il Livingston. Si è ripetuto in finale di Scottish Cup, realizzando l’unico gol nella finale contro l’Hibernian, regalando uno splendido double al St Johnstone. Il suo colpo di testa dopo 31 giri di lancette si è rivelato quindi fondamentale, con la doppia parata del portiere biancoverde Matt Macey (rigore di Middleton e ribattuta di Kane), a 20 minuti dalla fine, buona solo per le statistiche.
I Saints hanno avuto problemi di Covid nelle ultime settimane, ma il manager Davidson ha avuto comunque a disposizione la squadra completa per la finale con l’ala (in prestito dai Rangers) Middleton, eroe della vittoria in semifinale su St Mirren da subentrato, nella formazione iniziale.
Per quanto riguarda gli attaccanti Martin Boyle, Kevin Nisbet e Christian Doidge, che hanno 10 degli 11 gol dell’Hibernian in questa Scottish Cup, erano tra gli otto titolari lasciati fuori contro il Celtic che sono tornati nello “Starting XI” in questa finale.
La prima occasione è capitata proprio a Boyle, che non è riuscito a girare a rete un bel cross di Irvine.
I Saints hanno poi lentamente preso campo, e un passaggio di Bryson ha trovato Kane dentro l’area degli Hibs, ma la palla non è scesa abbastanza velocemente e il suo tiro è finito sopra la traversa.
Al 15′, una corsa solitaria di Middleton si è conclusa con un tiro deviato dal centrocampista Alex Gogic e comodamente salvato da Macey.
Jackson Irvine ha avuto una grande occasione al 27′, quando la palla gli è arrivata dopo una bella azione solitaria di Joe Newell, ma il piede sinistro del portiere Zander Clark ha respinto il tiro.
Al 31′ l’episodio decisivo: azione sull’esterno di David Wotherspoon, che prima ha mandato al bar Gogic, poi ha pennellato al centro dove sul secondo palo è appostato Shaun Rooney, che di testa deposita in rete.
Gli Hibs ce l’hanno messa tutta per tornare in parità ma c’è stata sempre la sensazione che il St Johnstone potesse raddoppiare da un momento all’altro.
Le occasioni nel secondo tempo sono arrivate per i Saints, prima con un sinistro in contropiede per Middleton, parato con qualche problema da Macey e poi come detto col calcio di rigore assegnato per fallo di McGinn su Kane. Macey si è tuffato a sinistra per parare il tiro Middleton, poi ha parato di piede la ribattuta di Kane, mantenendo in vita gli Hibs.
L’ultima occasione è capitata sulla testa di Porteous, ma il suo tiro è stato comodamente bloccato da Clark; il St Johnstone ha gestito bene gli attacchi finali dell’Hibernian e ha potuto scrivere la storia.

La migliore stagione della storia
E così si è conclusa anche la miglior stagione della storia del St Johnstone. Il club, che in 136 anni di storia aveva vinto solo una Scottish Cup nel 2014, quest’anno ha realizzato un double (League Cup e Scottish Cup) senza precedenti.
Una squadra organizzatissima, con un manager come Callum Davidson che, dopo tanti anni di gavetta come assistente tra Stoke City, Dunfermline Athletic e Millwall, si è fatto trovare pronto alla prima occasione.
Un portiere di sicuro affidamento e sottovalutato come Zander Clark, decisivo in semifinale contro i Rangers ma anche guida del trio difensivo, composto da Jamie McCart, Liam Gordon e dal capitano Jason Kerr, che in 5 partite della competizione ha subito appena 2 gol.
A centrocampo la classe di Craig Bryson, la completezza di Ali McCann, il sinistro di Liam Craig, la sostanza di Murray Davidson e le giocate di David Wotherspoon. Sugli esterni, detto dell’uomo simbolo Shaun Rooney, i mancini Callum Booth e Scott Tanser e l’esperienza di Craig Conway.
In attacco il mestiere di Chris Kane, l’opportunismo di Stevie May, gli spunti di Michael O’Halloran, l’estro di Glenn Middleton e la tecnica di Guy Melamed.
Per Davidson la nuova sfida è riuscire a confermare questo meraviglioso gruppo anche nella prossima stagione…
