1994 – Dundee United, la prima Scottish Cup non si scorda mai

La storia del Dundee United è riassumibile, a grandissime linee, in tre periodi.
Il primo (dal 1909 al 1971), abbastanza mediocre, tra prima e seconda divisione.
Il secondo (dal 1971 al 1993) riconosciuto come l’epopea d’oro con il grande Jim McLean in panchina.
Il terzo (dal 1993 ai giorni d’oggi) con un piccolo ridimensionamento rispetto al periodo precedente, ma con la squadra stabilmente in Premier League, tranne gli anni tra il 2016 al 2020 in Championship, con una retrocessione dovuta a problemi finanziari.
Nel periodo d’oro i Tangerines hanno vinto il campionato, la League Cup, hanno giocato una semifinale di coppa dei Campioni e una finale di Coppa Uefa, ma non sono mai riusciti a vincere la coppa più importante, la Scottish Cup, nonostante ben 6 finali perse.
Orfani di Duncan Ferguson

La stagione 1993/94 non era partita sotto i migliori auspici. Duncan Ferguson, che nelle due passate stagioni aveva realizzato ben 32 gol, era stato ceduto ai Rangers per la cifra record per i club britannici di 4 milioni di sterline.
Al suo posto era tornato un certo Craig Brewster, nato a Stobswell, sobborgo di Dundee, cresciuto da tifoso del Dundee United e nel suo settore giovanile. Aveva passato la sua intera carriera in seconda divisione tra Forfar Athletic e Raith Rovers, ma, aiutando quest’ultimi a vincere il campionato 1992/93, si era meritato il ritorno al Dundee United, che lo aveva riacquistato per appena 250.000 sterline.
Brewster non fece rimpiangere Ferguson: nella prima delle tre stagioni allo United, quella in questione, realizzò ben 20 gol.
Per il resto il Dundee United aveva un’anima molto scozzese, con diversi giocatori che militavano in nazionale come il difensore Maurice Malpas, leggenda del club, gli esterni, Alex Cleland (pilastro poi di Rangers e Everton), Jim McInally e soprattutto Christian Dailly (passato successivamente al Derby County, Blackburn Rovers e West Ham in Premier League), i centrocampisti David Hannah (passato poi al Celtic) e Billy McKinlay, talentuosissimo.
In più c’era una piccola legione straniera: il portiere Guido Van de Kamp, olandese, e il difensore centrale Gordan Petric, Slavo, esattamente come il manager, Ivan Golac.
In quella stagione, il Dundee United in Premier League non andò benissimo, concludendo con un mediocre 6° posto, mentre sfiorò la finale di League Cup, venendo sconfitto in semifinale a Tynecastle dall’Hibernian per 2-1.
Una “cup-run” ricca di replay

Per l’ennesima volta, quindi, il Dundee United tentò la scalata per vincere la tanto agognata Scottish Cup.
Da buona squadra di Premier League, i Terrors entrarono come al solito dal terzo turno, affrontando l’Arbroath, squadra di Second Division che fu, peraltro, retrocessa nella neonata Third Division. Si giocò a Gayfield Park e la partita fu una battaglia: alla fine lo United vinse per 3-2 con le reti di Brewster, Crabbe e McKinley. Ma se il buongiorno si vede dal mattino…
Al quarto turno il sorteggio non fu benevolo: Motherwell in casa. Gli Steelmen in quella stagione arrivarono terzi e nel turno precedente eliminarono il Celtic. Il solito Craig Brewster ribaltò con una doppietta il vantaggio ospite di Kirk, ma una rete in mischia al 94′ di Philliben portò la sfida al replay. Tutto finito come al solito? Macchè. Al replay di Fir Park, una rete del difensore centrale Brian Welsh a metà del secondo tempo, diede agli Arabs una qualificazione che si era maledettamente complicata.
Il sorteggio del quinto turno fu invece tutto sommato positivo: ai Terrors toccò in trasferta l’Airdrieonians, buona squadra, ma l’unica rimasta di First Division. Tutto facile? Macchè (e 2). Nel vecchio Broomfield Park, il Dundee United rischiò più volte la capitolazione, riuscì a portare la sfida al replay dove però dovette fare a meno di Craig Brewster, espulso per doppia ammonizione. Al replay di Tannadice però le cose andarono diversamente e grazie alle reti in apertura di Andy McLaren e Billy McKinlay, gli Arabs conquistarono la tredicesima semifinale della loro storia. Avversario: l’Aberdeen, rivale storico del Dundee United e che contese ai Rangers il titolo fino alla fine.
La semifinale si disputò ad Hampden Park e l’Aberdeen passò subito in vantaggio grazie a Duncan Shearer ma soprattutto ad una papera di Van de Kamp. Lo United non mollò la presa e arrivò al pareggio a 2 giri di lancette dalla fine con un colpo di testa di Brian Welsh, ancora lui. Al replay di 3 giorni dopo, fu decisivo il gol di Jim McInally a 20 minuti dalla fine. Il Dundee United era in finale di Scottish Cup contro i Rangers, che ebbe la meglio al replay sul Kilmarnock.
Il trionfo di Hampden

Sulla carta i favoriti della finale, disputata il 21 maggio 1994, non potevano che essere i Rangers. La squadra di Walter Smith era semplicemente una corazzata: Gary Stevens, Richard Gough, Stuart McCall, Gordon Durie, Mark Hateley, Ally McCoist, Oleksiy Mykhaylychenko e, ovviamente, Duncan Ferguson. Ma, soprattutto, i Light Blues, in caso di vittoria quel giorno, avrebbero conquistato un fantastico “double treble”, ovvero tutti e 3 i principali trofei scozzesi (Premier League, Scottish Cup e League Cup) conquistati per due anni di fila. Tutto facile per i Rangers? Macchè (e 3).
Però, come detto, il Dundee United, che aveva raggiunto e perso 4 finali nei precedenti 10, non ci sarebbe dovuto essere scampo.
Eppure gli uomini di Ivan Golac disputarono una partita molto gagliarda e attenta e riuscirono a concludere il primo tempo sullo 0-0. Poi, ad inizio ripresa l’episodio chiave: il portiere dei Rangers, Ally Maxwell, rinviò addosso a Christian Daily che, in pressione, riesce poi a togliere la palla dalle mani dell’estremo difensore, ma il suo tiro da posizione defilata colpisce il palo. Sulla ribattuta chi poteva arrivarci, se non Craig Brewster? Il tap-in del bomber arancionero a porta vuota è di quelli semplicissimi, e il Dundee United passò in vantaggio. A nulla valsero gli sforzi dei Rangers per tutto il secondo tempo, gli Arabs a fine partita poterono alzare la loro prima Scottish Cup!
Che festa per 12.000 tifosi dei Terrors giunti ad Hampden e che festa nei giorni successivi a Dundee…
